Quando le amicizie deludono
Buongiorno,
vi scrivo in merito alla delusione provocata da quella che ormai mi sembra la fine di un'amicizia decennale.
Ho conosciuto quello che definivo il mio migliore amico ben 14 anni fa. Eravamo single entrambi e questo agevolava le uscite e le confidenze.
Caratterialmente, sono una persona empatica e altruista, credo fortemente nell'amicizia, però temo che lui abbia un po' approfittato negli anni di ciò, ovvero confidandomi sempre i suoi problemi in modo pesante, anche ore al telefono, chiedendomi continuamente consigli, cercando spesso e volentieri il mio aiuto per qualsiasi cosa, dal lavoro alle relazioni, anche se non potevo dedicargli sempre tempo (quando ero in ufficio x es).
Io lo vedevo come il fratello che non avevo, ho investito molto in questa amicizia, che pensavo potesse durare sempre, al di là di storie sentimentali con altre persone e sorvolando sulle sue caratteristiche di carattere opportunista (caratteristiche riferitemi anche da altri suoi amici, che ne sono consapevoli).
Premetto che sono fidanzata da tanti anni e il mio fidanzato non si è mai intromesso nella mia amicizia, lasciandomi libera di fare le mie uscite (per negozi o cinema o altro) col mio amico.
Da quasi due anni il mio amico si è fidanzato in modo duraturo (sono stata molto contenta per lui) e le cose sono cambiate moltissimo: le sue relazioni precedenti non hanno mai impattato sulla nostra amicizia ma questa volta sì.
La fidanzata, con cui convive, è molto possessiva, cerca di stare con lui in ogni ritaglio di tempo libero (tranne quando lei va in palestra o lavora), uscendo solo con lui e amici propri. Lui si è lamentato con me varie volte della sua relazione, esprimendo una condizione di non felicità (non riesce nemmeno più a leggere un libro perché lei lo accusa di trascurarla); ho cercato di dargli qualche consiglio ma ho notato in lui un allontanamento progressivo, espresso da frasi come"devo fare il maritino", "mi devo impegnare", "devo rinnovare il rapporto con lei (hanno anche problemi di stanchezza sessuale, di cui mi ha parlato), cercando di renderla felice a tutti i costi, ecc., in pratica rimuovendo anche la nostra amicizia.
Io ho assistito a questo allontanamento progressivo col risultato che ci vediamo solo in coppia e molto raramente. Non passiamo più neppure un pomeriggio insieme a fare un giro spensierato come prima, e non ci sentiamo quasi più per telefono.
Questa cosa mi sta facendo riflettere e soprattutto sto cercando di capire quanto questa amicizia fosse reale da parte sua. Per me lui non esiste più, cioè se ho bisogno di parlare o di uscire lui non c'è più, non cerca di coltivare il nostro rapporto, come se non avesse più interesse. La cosa mi rattrista molto perché mi ha deluso profondamente.
Penso di essere stata stupida a fidarmi ciecamente.
Provo delusione, dolore e anche rabbia per come sono stata trattata. Ho dato tanto, troppo, non volendomi quasi accorgere che di fondo questa amicizia fosse sbilanciata in partenza dal suo carattere.
Ho provato ad accennargli il problema ma da parte sua vedo il nulla totale e indifferenza. Ciò mi blocca, non so più chi ho di fronte, è un estraneo che non riconosco e con cui non riesco più a confidarmi, non riesco più neppure a telefonargli.
Ora sto cercando di stargli lontana (cosa facilitata dal fatto che non ci vediamo mai) perché mi rendo conto che la sua rara compagnia mi fa stare male, non bene, perché provo disagio, rabbia, delusione. Un'amicizia finita, insomma. So che devo prendermi cura di me stessa, della mia serenità, cercare altre amicizie, mi serve del tempo.
Vi ringrazio per avermi letta, scusate il post lungo ma avevo bisogno di parlarne e spero in qualche consiglio pratico.
Buona giornata.