Come capire se qualcuno sta pensando di suicidarsi?
Questo 10 settembre si celebra, come ogni anno, la Giornata internazionale per la Prevenzione del Suicidio.
Il tasso di suicidi in Italia è di 4,7 ogni 100 mila abitanti. Detto in questo modo potrebbe sembrare un numero non troppo allarmante, e di conseguenza non impressionare il lettore. Ora, invece, vi presentiamo lo stesso dato in modo differente: tra i residenti in Italia dai 15 anni in su, tra il 2012 e il 2013, si sono suicidate 8.310 persone. Questi sono gli ultimi dati dell'Istat, riportati anche dal rapporto Osservasalute 2016.
Come ogni anno, anche questo 10 settembre si celebra la Giornata internazionale per la Prevenzione del Suicidio. Non dimentichiamo che fare prevenzione è possibile, per questo noi di GuidaPsicologi ci siamo chiesti: come capire se una persona cara pensa al suicidio? Come aiutarla?
Il suicidio è percepito da alcune persone come l'unica soluzione possibile di fronte a una situazione apparentemente insuperabile. Chi tenta di porre fine alla propria vita o pensa a come farlo, si reputa incapace di affrontare le difficoltà della vita. Chi prova il desiderio di morire può manifestare le sue intenzioni con frasi come "non vale la pena vivere questa vita", "voglio farla finita", "preferisco morire piuttosto che vivere così".
Partiamo da un presupposto di base importante: molte delle persone che si suicidano o tentano il suicidio sono depresse. Più in generale, un'altissima percentuale dei suicidi è connessa a un disturbo emotivo o ad altre patologie mentali. Spesso, purtroppo, non si è consapevoli del fatto che quei continui pensieri suicidari non sono altro che il riflesso di quel determinato stato interiore.
Tuttavia è importante fare una precisazione, perché altrettanto importante è non generalizzare e non perdere di vista le varie sfumature possibili: non tutte le persone che la fanno finita soffrono di depressione, né tutte le persone che ne soffrono decidono effettivamente di suicidarsi. Sono tanti i fattori o le possibili cause: il senso di colpa, l'incapacità di accettarsi, sentimenti negativi, il sentirsi rifiutati dagli altri, la morte di una persona cara, il dolore (apparentemente) insostenibile in seguito a una rottura amorosa…negli ultimi tempi, inoltre, sono aumentati in modo esponenziale i suicidi dovuti alla crisi economica, soprattutto tra gli uomini.
Il desiderio di morte altro non è che un'estrema richiesta di aiuto o un modo di prendere il controllo rispetto a una situazione di cui non ci si sente padroni.
Il suicida desidera quindi non tanto la morte in sé, quanto piuttosto riuscire a uscire da una situazione complicata. Si tratta spesso di un gesto totalmente impulsivo e istintivo, conseguente a un aumento dell'ansia e della disperazione.
Come capire se qualcuno vicino a noi pensa al suicidio?
- Fa spesso riferimento al suicidio o alla morte in generale, anche tramite frasi più o meno velate.
- Mostra sentimenti quali disperazione, angoscia o senso di colpa.
- Prova una tristezza cronica e inspiegabile, e/o forti alterazioni dell'autostima.
- Afferma che non avrà più bisogno di cose come i beni materiali.
- Cambia totalmente abitudini e ritmi.
- Assume atteggiamenti autodistruttivi come un eccessivo consumo di alcol, assunzione di droghe come fuga dalla realtà o autolesionismo.
- Non ha voglia di uscire né di vedere familiari o amici.
- Abbandona le normali attività quotidiane e smette di coltivare i suoi interessi.
Come aiutare chi pensa al suicidio?
La prima cosa da fare è cercare di aprire un dialogo: è importante avere una grande predisposizione all'ascolto, libera da giudizi di qualsiasi genere. È fondamentale cercare di far percepire alla persona che capiamo le sue emozioni, che comprendiamo i suoi sentimenti e che è normale si senta così dato il momento che sta attraversando. È molto importante che il nostro caro continui ad avere appoggio e contatto sociale nonostante stia cercando di isolarsi.
Un'altra raccomandazione è la seguente: mai credere che quella persona non sia davvero capace di suicidarsi solo perché ha espresso questo desiderio (secondo il luogo comune per cui "chi lo dice poi non lo fa davvero...") o perché in passato non ci è riuscita.
Il passo immediatamente successivo è, ovviamente,cercare un aiuto professionale: in questo modo la persona potrà affrontare i problemi e mettere da parte le sue tendenze suicide.
Per quali ragioni alcune persone arrivano a suicidarsi? L'opinione di Charles Raison
Secondo Charles Raison, psichiatra americano e professore all'Università del Wisconsin, chi decide di togliersi la vita lo fa fondamentalmente per tre ragioni.
- La prima ragione è la seguente: una malattia incurabile che assicura un futuro breve ma pieno di dolore.
- In alcuni casi le persone si suicidano a causa di un episodio psicotico per cui credono di dover morire per una qualche ragione che non ha senso per nessun altro. Raison ha raccontato, in un articolo pubblicato dalla Cnn spagnola, di una sua paziente che tentò il suicidio perché credeva che, se fosse morta, i detective misteriori che la stavano seguendo avrebbero lasciato in pace la sua famiglia.
- Infine, moltissime persone lo fanno perché stanno perdendo la loro battaglia contro la depressione.
Concentrandoci sull'ultimo punto, secondo il professore americano, non possiamo realmente arrivare a capire cosa porti qualcuno a togliersi la vita, a meno che la nostra vita non sia stata distrutta da una depressione molto severa. Una depressione profonda provoca un dolore insopportabile: con qualsiasi altro tipo di malessere è possibile mantenere una certa distanza tra se stessi la sofferenza che si avverte. Per quanto possa essere orribile, il dolore si localizza in una gamba, in un braccio o nello stomaco. Però ancora esiste un "se stessi" separato e distante da quel tormento.
Con la depressione è diverso: trattandosi di un disturbo della percezione, fa in modo che l'individuo veda e percepisca tutto il mondo intero come dolore. Sente dolore dentro, ma anche fuori. Quando si è depressi, tutto è disturbato e non sembra esserci via di scampo. Questo rende il suicidio un'idea "seducente".
I suicidi provocati dalla depressione sono estremamente tristi perché non si tratta di una malattia incurabile come il cancro: le terapie funzionano e aiutano, probabilmente non sempre sono perfette ma fanno in modo che l'idea di volersi togliere la vita venga messa da parte. Le persone depresse spesso si suicidano per ragioni che avrebbero potuto essere risolte se solo fossero riuscite a resistere un po' di più.
Un altro motivo per cui il suicidio è estremamente triste, è la sofferenza che famiglie e persone care dovranno sopportare. Specialmente i bambini, che si fanno milioni di domande alle quali è molto difficile trovare una risposta logica e razionale.
Può comunque essere molto difficile prevedere un rischio simile, anche per gli esperti del settore: spesso è un gesto estremamente impulsivo provocato da un aumento improvviso e acuto dell'ansia.
Alcuni consigli pratici
- Chi si suicida forse ne ha parlato in precedenza con qualcuno. Qualsiasi informazione sospetta va presa in considerazione con assoluta serietà e non deve mai essere sottovalutata. È fondamentale inserire l'individuo in un contesto sicuro e offrire un trattamento immediato.
- Qualsiasi oggetto che possa servire a realizzare il desiderio di morte deve essere eliminato: armi di qualsiasi genere, medicinali, etc.
- Gli studi realizzati negli ultimi anni dimostrano che l'ansia improvvisa e insopportabile è il maggior rischio a breve termine per le persone depresse. Se una persona cara dimostra di essere consumata dal terrore o dal panico, il rischio del suicido aumenta notevolmente.
Infine: non è vero che parlare di suicidio aumenta il rischio che succeda, parlare di suicidio non fa in modo che aumentino i casi. Gli studi più recenti suggeriscono l'esatto contrario. È quanto viene affermato anche da Cecília Borràs, fondatrice e presidentessa dell'associazione spagnola Després del Suicidi-Associació de Supervivents (DSAS). Parlare pubblicamente del suicidio fa in modo che chi soffre capisca di poterne parlare, di poter esternare le sue preoccupazioni: non è un tabù.
E allora parliamone, facciamo capire che quel momento di disperazione folle può essere superato e che tutto si può risolvere.
Se una persona a te vicina è depressa o sta combattendo contro la voglia di vivere, la miglior cosa che puoi fare è offrirle immediatamente la possibilità di affrontare una terapia e rimanere costantemente in contatto con lei.
Le informazioni pubblicate da GuidaPsicologi.it non sostituiscono in nessun caso la relazione tra paziente e professionista. GuidaPsicologi.it non fa apologia di nessun trattamento specifico, prodotto commerciale o servizio.
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Ciao mi chiamo Antonio sto passando un periodo un po' difficile avvolte mi sale la tristezza profonda però rido c'è però avvolte mi salgono pensieri ma non sono pensieri che mi voglio fare del mal ma ben si tipo un immagine che mi vedo che mi faccio del male e vado in ansia perché non mo voglio fare del male ho paura di impazzire ecco io invece ho paura quando penso a queste cose perché non lo farei mai
Io sono una di quelle persone che sono stanche ed hanno toccato il fondo! Ho perso tutto...il lavoro,la famiglia gli amici e tutto quello che di bello poteva essere. È stato un processo di autodistruzione dove l'ultima speranza è caduta dopoché mi ha appena lasciato la mia compagna. La mia via di fuga è solo rallentata dal fatto che ho un figlio meraviglioso anche se non vive con me. Sto cercando un modo veloce per andare anche perché mi sento un vigliacco e non è giusto che chi mi trovi debba trovare uno spettacolo pietoso. Lo so che questa è profonda depressione ma non mollate mai ...se potete godere i piccoli attimi...io ho solo il vuoto ed il buio dentro.
Ciao a tutti. Io sto pensando al suicidio perché non ho mai avuto vera felicità dalla vita. Sono sempre stata bullizzata da bambina, adolescente, fino quasi a pochi anni fa. Mi sono sempre sentita derisa da tutti e mi sentivo spesso fuori dal mio corpo, come ora è non lo comando io. Non ricordo nulla, sono brava solo a scrivere, ma a parlare proprio no. Quando devo leggere, leggo molto piano e non ci capisco nulla. Ormai mi vengono in mente solo cose negative e non sono neanche autonoma. Che cosa vivo a fare? Non trovo un appiglio, sono ritardata e non so manco quanto mi resta da vivere. Se potessi, andrei a vivermene lontano da tutto era tutti e probabilmente mi butterei dal pizzo di una montagna. Trovo fatica a fare ogni cosa, ogni cosa. Sono stufa perché non sono mai riuscita a vivere come volevo io in fondo. Sono sempre stata in un mondo a parte senza comandarlo. Odio tutto ciò e non capisco perché devo patire tutto ciò. Sono stanca.
Gli altri non ti ascoltano. Non lo fanno mai.
Ho 27 anni, tossico dipendente, ho una bellissima ragazza e una bellissima famiglia ho deluso tutti e anche me stesso, è da un po' che voglio suicidarmi, ho tentato il suicidio schiantandomi con la macchina ma non sono morto.... Sto cercando il modo di conbattere questa vita sbagliata, ma non ce la faccio voglio morire
È importante sapere che c'è chi può aiutarti
Ho letto i commenti di tanta gente e vi prego siate forti, uscirete dai brutti periodi e vi renderete conto che della vita avete ancora tante belle esperienze o piccole cose da provare, spero di poter essere un po di supporto per tutti.
Purtroppo ora è troppo tardi Mio figlio l'ha fatto e io non sono stata in grado di aiutarlo
Grazie mi hai fatto sentire meglio facendomi rattristire. Ti ringrazio
A volte si vive in purgatorio per anni... il dolore di avere un figlio in difficoltà con una doppia diagnosi, dopo aver tentato di tutto e non potere neppure farla finita, per non causargli traumi, desideri che ti arrivi una bella malattia che ti liberi per sempre. E la malattia arriva, ma ti salvano e tu resti in purgatorio.
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