Essere tristi non va di moda
La tristezza è un'emozione di base: tutti a volte si sentono tristi. Ma se la tristezza viene negata, allontanata e nascosta perfino a se stessi, si può trasformare in depressione.
Quante volte è capitato di sentirsi dire "Cos'è quel muso lungo? Non puoi essere triste! La vita è così bella!". Sembra non si possano esprimere con gli altri i propri sentimenti negativi: mostrarsi tristi, delusi, arrabbiati.
La tristezza è un'emozione di base: tutti a volte si sentono tristi. Quando nel corso della vita si perde qualcosa o qualcuno a cui si è legati, o quando non si raggiungono obiettivi e desideri si diventa naturalmente tristi. Ma l'uomo possiede un forte istinto vitale, chiamato resilienza: la capacità di far fronte a situazioni difficili come traumi, separazioni, malattie, e aiuta a reagire ai momenti dolorosi.
Per trovare le forze per andare oltre e superare il senso di impotenza è fondamentale ascoltare le emozioni e riconoscerle. Vivere la propria tristezza è un bene: fermarsi a pensare a come stiamo e accettare di essere tristi permette di capire cosa sta accadendo. Solo così può avvenire un cambiamento, di se stessi e del modo di vedere il mondo.
Ma se la tristezza viene negata, allontanata e nascosta perfino a se stessi, si può trasformare in depressione. La depressione è tristezza invincibile, disperazione, pessimismo, mancanza di energie, assenza di piacere, senso di vuoto.
Una vita senza perdite e senza tristezza non è dolore, ogni fase della vita porta con sè la perdita. Ed è proprio quando la tristezza si trasforma in depressione che sarebbe utile cercare un aiuto psicologico piuttosto che rimanere bloccati in essa.
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