Depressione infantile: come identificarla ed affrontarla?

Quali sono i sintomi della depressione nei bambini? Come possiamo aiutarli? Lo scopriamo in questo articolo

3 LUG 2024 · Ultima modifica: 15 LUG 2024 · Tempo di lettura: min.
Depressione infantile: come identificarla ed affrontarla?

Quella che si attraversa da bambini è una fase di conoscenza e crescita durante la quale si sperimentano quotidianamente alti e bassi emotivi: tuttavia, se la tristezza inizia a diventare il sentimento preponderante nella vita di un bambino, essa potrebbe indicare la presenza di una problematica da approfondire, come – per esempio – la depressione infantile. Ma come possiamo individuare questo disturbo nei bambini? Cosa possiamo fare di concreto per aiutarli a fronteggiarlo?

Cos’è la depressione infantile?

Come precedentemente accennato, le emozioni apparentemente solo negative come la tristezza in realtà sono naturali in tutte le età e sono utili in particolari situazioni di difficoltà. I bambini e gli adolescenti possono provare infelicità in diverse occasioni, quali l’allontanamento da un amico, la perdita di una persona cara, il divorzio dei propri genitori e così via; tuttavia, se la quantità e l’intensità della tristezza provata superano la norma o perdurano per un lasso di tempo eccessivamente lungo (almeno 1 anno secondo il DSM-5), queste possono impattare negativamente sulla qualità del sonno, sull’appetito, sulle relazioni sociali e su molti altri aspetti della vita quotidiana, fino ad assumere le sembianze di un vero e proprio stato depressivo.

Si parla in questi casi di depressione infantile, un disturbo emotivo e comportamentale che richiede attenzione e un adeguato ed immediato supporto; essa non va confusa con i normali momenti di tristezza passeggeri e andrebbe distinta da altri eventuali disturbi del neurosviluppo quali ansia, ADHD e DSA. Questa condizione non è sempre facilmente identificabile, poiché bisogna tener presente che i bambini possono avere maggiori difficoltà rispetto agli adulti nella comunicazione dei propri sentimenti.

La diagnosi avviene solitamente in età prescolare (3-5 anni), ma non è raro riscontrare stati simil-depressivi già prima dei 3 anni. Nonostante non si senta parlare spesso di depressione infantile, delle ricerche della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA) affermano che essa colpisce circa il 25% dei soggetti in età evolutiva.

Quali sono i principali sintomi della depressione nei bambini?

La depressione nei bambini non si manifesta sempre allo stesso modo, ma varia da individuo a individuo per intensità e gravità, a seconda dei sintomi concomitanti e persistenti. Sebbene si notino delle somiglianze tra i segnali tipici di una depressione infantile e quelli di una depressione nell’adolescente, ci sono segni – quali la costante tristezza e la perdita di interesse per le attività precedentemente amate – che sono meno evidenti durante l’infanzia. Tenendo conto di ciò, alcuni dei segni e sintomi più comuni della depressione infantile sono i seguenti:

  1. Umore persistentemente basso: un bambino depresso potrebbe non manifestare in modo esplicito la sua tristezza, ma potrebbe più probabilmente ricorrere al gioco o al disegno per comunicare il proprio stato emotivo.
  2. Pensieri negativi su sé stessi: è possibile che un bimbo depresso si senta così inutile e colpevole da criticarsi e mettersi in discussione sono molteplici punti di vista, minando così la propria autostima. In casi rari ed estremi, tali rimuginii possono sfociare in desideri suicidari che richiedono l’immediato intervento di un professionista della salute mentale.
  3. Mancanza di interesse: alcuni bambini piccoli tendono a mostrare una mancanza di interesse e motivazione nelle attività che prima li divertivano. Tale sintomo è tuttavia più presente in età adolescenziale.
  4. Bassi livelli di energia o stanchezza: i bambini che soffrono di un disturbo depressivo tendono a sentirsi costantemente stanchi, il che può impedire loro di tenere il passo con la vita di tutti i giorni.
  5. Irritabilità e/o frustrazione eccessiva: i bambini depressi possono reagire in modo sproporzionato a situazioni stressanti.
  6. Isolamento sociale: alcuni bambini, non riuscendo ad esprimere le proprie emozioni e sofferenze, preferiscono chiudersi in sé stessi evitando il più possibile i contatti con amici e famiglia.
  7. Rallentamento psico-motorio: proprio a causa della mancanza di energie, i bambini con depressione paiono spesso rallentati ed affaticati su qualunque tipo di attività.
  8. Cambiamenti nell’appetito: la depressione influisce anche sull’appetito, portando a mangiare più o meno del solito.
  9. Difficoltà a dormire: i bambini depressi possono avere difficoltà ad addormentarsi o addirittura finire per dormire troppo: in questi casi si parla rispettivamente di insonnia o ipersonnia notturna.

Questa lista rappresenta i sintomi più comunemente associati alla depressione infantile, tuttavia occorre tenere a mente che essa si può manifestare in modo unico in ogni bambino; pertanto il supporto famigliare nella rilevazione dei sintomi ha un ruolo fondamentale.

Tipi di depressione nei bambini

I bambini possono soffrire dei seguenti tipi di depressione:

  • Disturbo depressivo maggiore: questo è il tipo di depressione più noto nell’infanzia. Quando un bambino soffre di questo disturbo depressivo tende a sentirsi triste o ad arrabbiarsi molto facilmente. Inoltre, di solito è accompagnato da difficoltà ad addormentarsi, mancanza di energia o disconnessione dalla famiglia e dagli amici.
  • Disturbo affettivo stagionale (SAD): i sintomi di questo tipo di disturbo sono molto simili al disturbo depressivo maggiore, sebbene siano legati alle stagioni dell'anno. Infatti, i sintomi della depressione si verificano durante i mesi invernali più freddi.
  • Disturbo da disregolazione dell'umore dirompente: i bambini che soffrono di questo tipo di depressione hanno spesso frequenti scoppi di rabbia o capricci e possono essere molto aggressivi sia fisicamente che verbalmente.
  • Distimia: in questa condizione più lieve, i sintomi sono generalmente simili ma durano più a lungo e non sono così invalidanti.

Come reagire alla depressione infantile?

Cosa causa la depressione infantile?

Le cause della depressione infantile possono variare da un individuo all'altro, tuttavia è possibile individuare 3 fattori comuni sottostanti:

  1. Fattori genetici e ambientali: la predisposizione genetica svolge spesso un ruolo importante nell’insorgenza dei disturbi mentali e per la depressione infantile non fa eccezioni. Il rischio di soffrirne, infatti, risulta maggiore se ci sono antecedenti familiari di disturbi dell’umore. Inoltre, variabili ambientali come l’instabilità famigliare, l’esposizione frequente a conflitti e la mancanza di un supporto emotivo adeguato possono contribuire alla manifestazione della problematica.
  2. Eventi traumatici e/o stressanti: ci sono esperienze – quali un abuso, la perdita di un genitore o eccessive pressioni scolastiche – che hanno un impatto significativo sulla salute mentale dei bambini e possono aumentare la probabilità di sviluppare uno stato depressivo.
  3. Disturbi d’ansia: sono frequentemente associati alla depressione, pertanto un eventuale trattamento dovrebbe tener conto di ambo le condizioni.

Come reagire alla depressione infantile?

Quando la depressione nei bambini è lieve, diversi cambiamenti nello stile di vita possono aiutarli ad affrontare i sentimenti legati a questo disturbo. È quindi consigliabile in questi casi incoraggiarli alla pratica di uno sport che li aiuti ad affrontare le sensazioni negative che la depressione comporta, a stabilire un programma di sonno coerente (che preveda, per esempio, spegnere i dispositivi elettronici qualche ora prima di andare a dormire e leggere un buon libro subito prima) e promuovere le relazioni sociali insegnando loro a sviluppare l’intelligenza emotiva.

Quando i sintomi della depressione infantile risultano di grado moderato-grave, tali per cui le attività sopra proposte non sono fattibili se non con grande difficoltà, si raccomanda di rivolgersi ad un professionista che provvederà ad intraprendere il trattamento più appropriato allo specifico caso. Recenti studi hanno dimostrato che la terapia cognitivo-comportamentale sia molto efficace, permettendo ai bambini di sviluppare delle abilità per affrontare il loro stato emotivo identificando i propri pensieri intrusivi negativi; inoltre, anche la terapia famigliare è fondamentale per informare e formare i genitori sulle strategie più efficaci per sostenere il proprio figlio.

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Scritto da

Dott.ssa Viviana Cesana

Bibliografia

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