Perché ho sempre sonno? Il rapporto tra depressione e sonno

Se durante il giorno avete sempre sonno e vi sentite stanchi, esausti e senza energia, la causa potrebbe essere legata a una sindrome depressiva. È importante che, in presenza di sintomi fisici, il medico faccia una diagnosi differenziale per escludere cause organiche. Tuttavia, se il sonno persistente non è causato da problemi organici, è importante capire le cause psicologiche. Come facciamo a sapere se la nostra mancanza di sonno è legata alla depressione?

Depressione e sonno, come sono collegati?

La depressione, che si presenta in varie forme, spesso include tra i suoi sintomi anche i problemi del sonno. Questi possono includere insonnia, incubi con risvegli notturni e ansia, ma anche ipersonnia, cioè un desiderio eccessivo e persistente di dormire. L'ipersonnia, nelle sue forme più gravi, può diventare invalidante, compromettendo la vita lavorativa e sociale del paziente. Cosa fare allora?

Come affrontare l'ipersonnia dovuta alla depressione?

È possibile controllare l'ipersonnia legata alla depressione? Sì, se la terapia sistemica viene applicata per migliorare e dare un nuovo significato agli aspetti psicologici e comportamentali del paziente. Alcuni dei consigli che possiamo seguire se soffriamo di mancanza di sonno a causa della depressione sono i seguenti:

• Avere un orario di routine: a livello pratico, è consigliabile andare a letto e alzarsi alla stessa ora, per creare una routine a cui la mente possa abituarsi. In generale, le persone con problemi depressivi tendono ad andare a letto piuttosto tardi, poiché i sintomi sembrano attenuarsi la sera. Tuttavia, bisogna sforzarsi di non rimanere alzati fino a tardi. Infatti, la scarsa qualità del sonno non riguarda solo il dormire meno del necessario, ma anche la qualità del sonno.
• Non andare a letto troppo tardi: andare a letto troppo tardi, con il conseguente ritardo nel risveglio, interrompe le fasi naturali del sonno e ne compromette la qualità. Le fasi del sonno si alternano durante la notte per cinque o sei volte con una durata singola di circa 100 minuti. Una delle fasi più profonde è proprio la prima, per questo è fondamentale che sia buona, per non avere risvegli da cui è piuttosto difficile riaddormentarsi. Quali sono le conseguenze? I risvegli notturni diventano sempre più frequenti e, nel corso della notte, le fasi dal sonno profondo (NREM) a quello leggero (REM) non si susseguono. Di conseguenza, il giorno dopo ci si sente stanchi e privi di sonno.

Che effetto ha l'ipersonnia?

Non si tratta solo di insonnia. L'ipersonnia è un sintomo molto comune degli stati depressivi. L'eccessiva sonnolenza diurna si manifesta come un'eccessiva tendenza a dormire durante il giorno, anche per diverse ore e di solito al mattino presto perché, come già detto, le persone depresse riferiscono di sentirsi meglio la sera.

A sua volta, l'ipersonnia porta a stanchezza, anedonia, mancanza di energia e difficoltà a svolgere le attività quotidiane, che di fatto peggiorano lo stato depressivo: "se non ho energia e non posso fare nulla, come faccio ad affrontare la giornata? Dopo tutto, non posso, è più forte di me", un circolo vizioso che rischia di peggiorare sempre di più se non si interviene in modo strategico.

Cosa fare se si soffre di depressione e sonnolenza?

L'ipersonnia può diventare invalidante e peggiorare lo stato depressivo, oltre a influire negativamente sul lavoro, sulla scuola e sulla sfera personale. È quindi necessario intervenire con una terapia adeguata. Il trattamento degli stati di ipersonnia può essere affrontato in un'ottica sistemica: a partire da indicazioni su come gestire meglio la giornata e le proprie abitudini croniche, e indagando la causa più profonda dell'ipersonnia che, se ci pensiamo, è un modo per non affrontare la vita, il mondo che ci aspetta fuori e che nelle persone depresse o ansiose fa tanta paura.

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