Stress e frustrazione durante la ricerca di un lavoro
Nonostante l’attuale situazione piuttosto precaria, si parla poco delle conseguenze a livello psicologico.
«Il lavoro dovrebbe essere una grande gioia ed è ancora per molti tormento, tormento di non averlo, tormento di fare un lavoro che non serva, non giovi a un nobile scopo», Adriano Olivetti.
Cercare lavoro è un lavoro. Giornate intere passate a inviare curriculum, a cercare offerte di lavoro e ricevere poche risposte: tutto ciò può mettere a dura prova il nostro benessere psico-fisico. Questa situazione, inoltre, non migliora a causa dell’attuale situazione economica dove la disoccupazione si aggiunge alla presenza di lavoro precario. Se già la condizione di trovarsi senza lavoro può essere stressante, non avere risultati può peggiorare il nostro stato d’animo.
Non ricevere nessuna risposta, riscrivere tantissime volte il curriculum e la sensazione che non siamo abbastanza preparati (anche se spesso non è così), ci può far piombare in una condizione di stress e ansia piuttosto grave, se non addirittura in una depressione. Nonostante l’attuale situazione precaria dell’impiego, si parla poco delle conseguenze a livello psicologico.
Uno studio dell’University College London, eseguito da Barbara J. Jefferis ha dimostrato la connessione esistente tra la disoccupazione e la difficoltà di trovare un lavoro da un lato e la depressione maggiore dall'altro.
Perché esiste questa correlazione?
È normale avere un po’ di ansia quando si sta preparando un curriculum, ma lo stress può aumentare quando i tempi di ricerca si allungano. Questa esperienza non colpisce solamente i giovani appena usciti dall’università ma anche le persone che hanno superato una certa età e che, sempre più spesso, si ritrovano a dover ricercare un lavoro. La percezione che non importi la preparazione e l’esperienza ma i giusti contatti, soprattutto nella nostra società, ci fa cadere in una sensazione di impotenza difficile da superare.
Questa situazione mette in moto una serie di reazioni negative e stressanti che si aggravano quando non si ricevono risposte. Bassa autostima, frustrazione, incertezza, mancanza di stabilità, ansia, mancanza di motivazione, oltre a eventuali problemi economici dovuti alla mancanza di lavoro, sono tutti stati d’animo che si possono presentare durante la ricerca del lavoro.
Spesso, inoltre, le persone vicine a noi non sono d’aiuto. Famiglia e amici, spesso, tendono a incrementare il pessimismo. Molti, infatti, sono convinti che, in questa fase storica, gli obiettivi personali e le (giuste) richieste economiche e contrattuali (soprattutto a livello di diritti) siano da mettere da parte perché bisogna accontentarsi degli impieghi che ci vengono proposti. I discorsi sui cosiddetti “bamboccioni” hanno fatto breccia nella società. Per questo, la situazione non migliora quando ci sentiamo costretti ad accettare un lavoro lontano dalle nostre aspirazioni personali nonché con condizioni pessime: la frustrazione e il malessere aumentano.
È possibile gestire, se non evitare, lo stress durante la ricerca di un impiego? Sì, se si seguono alcuni consigli che ci mettono al riparo dalla frustrazione:
- evitare i pensieri negativi;
- svolgere altre attività piacevoli e non impiegare tutta la giornata solamente alla ricerca del lavoro;
- cercare il supporto di persone ottimiste e che ci appoggiano nelle nostre aspirazioni professionali;
- seguire i propri obiettivi pur essendo realistici;
- eseguire esercizi di rilassamento attraverso la pratica dello yoga, del mindfulness o della meditazione;
- essere pro-attivi, la nostra forma mentis è fondamentale per avere maggiori opportunità di trovare lavoro e, soprattutto, per evitare di soffrire di depressione.
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