Ho 25 anni, una laurea triennale in ingegneria presa andando fuori corso di 3 anni. Ora ho iniziato la magistrale, ma non ho autodisciplina. Mi dico ogni semestre "stavolta studio di pari passo, mi impegno seriamente". Poi ogni volta finisce che passo al massimo un esame perchè mi trovo all'ultimo a studiare. Dentro di me ci tengo tantissimo ad andare bene, ma poi nella pratica sono bloccata. Quindi mi vergogno molto di me stessa e finisco per deprimermi/odiarmi perdendo la poca voglia di studiare che mi rimaneva. Mi odio come persona perchè non impegno. E non riesco a uscirne. Non ho problemi in famiglia, anzi i miei cercando di sostenermi in tutto. Non me li merito. Sento che deludo tutti
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17 GIU 2020
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile utente,
le potrebbe essere utile non focalizzarsi su ciò che non ha fatto, ma su ciò che può fare. Rivaluti le sue strategie di studio evitando di colpevolizzarsi, ma cercando un modello di auto-miglioramento.
Una strategia che può essere utile per andare avanti a "macinare" esami è evitare di avere un periodo di studio unico vicino agli esami (come può esserlo il modello "studiare tutto all'ultimo") ma porsi un programma di studio continuo, focalizzandoci sulla passione per la materia e sulla nostra curiosità di imparare. Come diceva Confucio, se fare una cosa ti piace, non è un lavoro. E più ci si applica in una materia, più rinnoviamo la nostra passione per quella materia. Un programma settimanale di studio va monitorato, per correggere il tiro, e vanno valutate le giuste pause e i momenti di svago che ci permettono di essere più produttivi.
Può essere utile leggere il libro di Paolo Legrenzi "Preparare gli esami. Tecniche e strategie…" che dà utili consigli e tecniche anche per chi è già abile nel gestire questi aspetti.
In ultimo, valuti se può esserle utile qualche colloquio con un esperto per l'orientamento allo studio, o di coaching, per "allenarsi" meglio allo studio, valutare gli aspetti motivazionali, rivedere insieme le strategie per acquisire più autonomia ed efficacia.
Cordiali saluti
dott. Giovanni Iacoviello
18 GIU 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno,
innanzitutto è importante capire se la materia che studia le piace e perchè l'ha scelta. Se è solo un problema di organizzazione dello studio, è opportuno che lei si prefigga degli obiettivi realistici settimanali o anche giornalieri in modo da avere dei mini obiettivi da raggiungere in poco tempo. Se riesce a raggiungerli la motivazione piano piano aumenterà, i sentimenti di autosvalutazione diminuiranno e se la materia di studio le piace vedrà che a volte supererà gli obiettivi prefissati. Altro discorso è se studia una cosa che non le piace. In questo caso è giusto che lei si chieda come mai è lì a studiare ingegneria e se davvero vuole fare quello nella vita.
Non deve preoccuparsi della delusione che può dare agli altri, penso che sia un discorso da affrontare con se stessi con la massima onestà, si tratta della sua vita e decidere cosa fare spetta solo a lei, la sua famiglia penso la supporti comunque.
La risposta che le sto dando non sarà esaustiva per lei perchè ci sono moltissime altre variabili in gioco che potrebbero intervenire. Vorrei farle solo una domanda a cui si risponderà da sola o se vorrà potrà scrivermi in privato, cosa succederà nella sua vita quando avrà terminato gli studi?
Cordialmente,
Dott.ssa Sofia Aiello.
17 GIU 2020
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara IG, ritrovi la motivazione innanzi tutto! Perchè studia e con quale obiettivo? Ha scelto una facoltà impegnativa, da dove parte il suo interesse? Dove immagina di arrivare, come immagina il suo futuro? Inoltre non dimentichi che lo studio va alternato a momenti di vero svago. Altro aiuto può arrivarle dai compagni di studio, che possono essere trainanti. Studiare insieme, almeno in parte, potrebbe incentivarla. Provi a riflettere sul suo scarso impegno, potrebbe trattarsi non di scarsa volontà ma di altro. Per rendere nell'apprendimento occorre essere sereni...
In bocca al lupo!
Dott.ssa Franca Vocaturi
17 GIU 2020
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Salve, da quello che racconti capisco che la tua difficoltà consiste nel procrastinare lo studio all'ultimo momento e quindi poi di non riuscire a preparare più di un esame a sessione. L'aspetto sul quale vorrei farti riflettere è che quando procrastiniamo o evitiamo di fare qualcosa, spesso non si tratta di semplice pigrizia e/o mancanza di volontà ma dietro si cela l'ansia. L'ansia può derivare da vari aspetti, anche dalla difficoltà che uno sperimenta quando si siede sulla sedia per preparare la materia; quella fastidiosa sensazione fa sì che uno cerca di evitare quel momento il più a lungo possibile. Il problema, però, è che così facendo si riduce drasticamente il tempo a disposizione e questo fa sì che non si riesce a preparare l'esame come si vorrebbe o il quantitativo di esami sperati. Quest'ultima consapevolezza genera poi quel senso di colpa e di vergogna di cui parli, che a sua volta fa ripartire un dannoso circolo vizioso ("mi odio"- "mi vergogno di me stessa"- "non merito i miei genitori"- senso di colpa- "devo studiare di pari passo" - doverizzazione e pressione su se stessi- ansia- procrastinazione - passo al massimo un esame).
Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarti a correggere i tuoi errori di pensiero che ti sabotano, a modificare i comportamenti disfunzionali che metti in atto, ad imparare ad amarti e a riscoprire la passione per quello che fai senza viverlo come una prestazione, interrompendo il circolo vizioso in atto.
Ti saluto, Dott.ssa Fabiana Cuna
17 GIU 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara IG, alla base di ogni nostra azione vi è la motivazione ed anche per lo studio è così. Le chiedo quindi come prima cosa se lei sia veramente motivata a studiare queste materie, vuole davvero fare questo lavoro? Per capirlo le farò una domanda che si fa in sede di orientamento scolastico: se domattina le dicessero che potrebbe andare a svolgere un qualsiasi lavoro(ma proprio qualsiasi, anche astronauta!) indipendentemente dai suoi studi lei cosa andrebbe a fare? Ingegnere? Se la risposta è si provi allora a capire quanto la motivazione a studiare sia sua o dipenda dalla volontà di non deludere i suoi genitori. Se la risposta è no, si interroghi allora su cosa davvero vorrebbe fare. In bocca al lupo
Cordialmente
Dott.ssa Sara Marcaccio