Non so che strada prendere nella mia vita

Inviata da Sole · 30 nov -1 Depressione

Ciao a tutti. Sono una ragazza di 23 anni che sente di star buttando al vento 3 anni di sacrifici e il suo futuro.
Mi mancano 3 esami (+ tesi) per finire la triennale ma non riesco più a studiare e non so come superare questo blocco.
Vi racconto un po' di me sperando di rendere il mio percorso più chiaro.
Alle medie studiavo ma non troppo; non sono mai andata a scuola completamente impreparata ma non eccellevo in nulla. L'unica cosa che mi piaceva della scuola erano i miei amici e il corso di batteria.
Arrivano poi le superiori, mi iscrivo al liceo musicale ma invece di entrare con batteria, mi iscrivo al corso di clarinetto (suonavo il clarinetto dalla quarta elementare, mentre la batteria dalla prima media...mi avevano detto che per entrare in questo liceo bisognava fare un test di ammissione e, per paura di non essere presa con la batteria, decido di entrare con il clarinetto che sapevo suonare molto meglio. Soltanto dopo ho scoperto che quel test in realtà non serviva a niente. Dopo il primo anno chiedo di fare il cambio strumento ma questa richiesta mi viene negata. Per tutti gli anni successivi continuo a pentirmi di non aver studiato batteria).
Tralasciando il discorso strumento, alle superiori ho iniziato a studiare un po' di più fin quando non ho avuto un "crollo". In secondo superiore, dopo la separazione dei miei genitori (non molto tranquilla) e tutto ciò che ne consegue, perdo completamente la voglia di studiare. Mi assento da scuola per quasi un mese di fila fin quando non iniziano a contattare i miei genitori e mi "obbligano" a ritornare a scuola.
Dal terzo superiore in poi cambio approccio, inizio a studiare molto di più (forse per non deludere le aspettative degli altri, dei miei genitori, dei professori che mi volevano bene ecc). Molto spesso mi capitava di studiare anche di notte. Alla fine mi diplomo con 100...tutto molto bello fin quando non mi trovo davanti alla scelta dell'università. Fino all'inizio del quinto superiore ero convintissima di voler fare il conservatorio ovviamente con il clarinetto, poi cambio idea e inizio a vedere i programmi di batteria e percussioni ma mi rendo conto di non suonare una batteria da 5 anni e di non poter sostenere un esame di ammissione...in più se avessi detto a mio padre di voler riprendere la batteria sono certa che non sarebbe stato molto comprensivo. Alla fine abbandono l'idea del conservatorio e cerco di capire cosa fare della mia vita.
L'università non era tra i miei piani in quanto lo studio non mi è mai piaciuto così tanto ma mio padre continuava a pressarmi quindi qualcosa dovevo pur farla. Mi iscrivo così a scienze biologiche con l'idea di voler diventare nutrizionista.
Il primo anno è stato un disastro. I corsi erano completamente a distanza a causa del covid (era settembre 2021) e la mia salute mentale (già peggiorata da maggio 2020) continua a cedere sempre di più. Infatti l'unica cosa buona che ci vedevo nel fare l'università era SCAPPARE VIA dal mio paese e dai miei genitori, ma con i corsi a distanza non ho potuto attuare il mio piano. A giugno decido di fare la rinuncia agli studi (non ero riuscita a dare neanche un esame) e mi godo l'estate mettendo come sempre in pausa tutti i miei problemi. Dormivo tutto il giorno, la sera uscivo, bevevo, mi ritiravo di giorno, poi dormivo...in loop per tre mesi.
A settembre scopro una facoltà che non sapevo esistesse, scienze nutraceutiche, perfettamente in linea con i miei interessi.
Mi iscrivo, mi trasferisco con mia sorella e tutto sembra leggermente migliorare. Il primo anno va tutto a gonfie vele, concludo tutti gli esami in tempo con voti quasi sempre alti, il primo semestre del secondo anno stessa cosa. Il secondo semestre del secondo anno vado in Erasmus e anche lì tutto bene.
Torno in Italia, di nuovo tre mesi d'estate un po' sregolati e da qui inizia il declino.
Comincia il terzo anno, nessun esame indietro, già mi vedevo con la mia corona d'alloro, il sole, il caldo...perdo di nuovo completamente la strada. A gennaio riesco, con tantissima fatica, a fare 3 esami e con sorpresa riesco a prendere anche voti alti (due molto facili, un altro era scritto a crocette - gli esami scritti riesco a prepararli con più leggerezza).
Da marzo in poi non riesco a fare più nulla, tra l'altro come sempre sono cambiate altre cose nella mia vita...mia madre si è trasferita a 800 km da casa mia, mia sorella convive con il ragazzo e io ormai vivo sola. All'inizio è stato difficile ora invece sembra che vada meglio, credo, non so.
Rimane il fatto che non ho concentrazione, non capisco quello che leggo, dopo un rigo inizio a pensare ad altro, non mi va di ripetere, apro gli appunti e mi viene il sonno, poi l'ansia, poi di nuovo il sonno, e l'angoscia.
Da marzo ad ora ho fatto con fatica 1 solo esame (soltanto perchè era la mia materia preferita)...non riesco a farne più.
Non voglio lasciare l'università ad un passo dalla fine e con la media alta ma non so come fare. E in più per poter fare il lavoro che voglio, dovrei fare altri due anni di università e non so se me la sento (l'unico motivo per cui vorrei fare la magistrale è, ancora una volta, scappare da qui e ricominciare una vita altrove). In più continuo a pensare a cosa sarebbe successo se avessi studiato batteria al liceo e non clarinetto.
Non so se serva però forse dovrei parlarvi dei miei problemi a livello psicologico in modo da avere una visiona più ampia di tutto...cercherò di essere più breve.
Sin da piccola ho avuto un po' di problemi con l'ansia. Dopo la morte di mio nonno (2 elementare) l'ansia peggiora, in particolare l'insonnia e gli incubi notturni. Non ricordo molto di quel periodo però ho trovato un referto dell'ospedale in cui mi è stata diagnosticata (?) ansia reattiva a rischio depressivo. Mi è stata consigliata psicoterapia familiare che però non ho mai fatto.
In prima media subisco un altro lutto abbastanza pesante e improvviso, mia zia, che per me era come una seconda madre, muore in un incidente stradale.
Questo va un po' a scombussolare la mia vita in quanto mio padre per un po' si trasferisce a casa dei miei cugini (in cui viveva anche mia nonna che, in quanto disabile, aveva bisogno di assistenza...non essendoci più mia zia, c'era bisogno di qualcun altro che la aiutasse) e mia madre va ad aiutare con le pulizie, la cucina ecc durante il giorno. La mia vita inizia ad essere un via vai: la mattina vado a scuola, pranzo a casa dei miei cugini, ritorno a casa mia con mia madre, studio, cena dai miei cugini, ritorno a dormire a casa mia.
Dopo un po', mio padre ritorna a casa e riprendiamo dei ritmi "normali".
Normali per modo di dire...i miei genitori iniziano a litigare ogni giorno fin quando, in secondo superiore, si separano e io rimango in casa con mia madre. La separazione in se non mi ha colpito particolarmente, è stato tutto il resto che mi ha lentamente "ammazzato". Innanzitutto ero arrabbiata perchè non volevo vivere con mia madre ma con mio padre. Vedevo mia madre come una nemica, una stron*a che aveva tradito mio padre (ero troppo piccola per capire il perchè delle sue azioni...ora a 23 anni la comprendo, forse avrei fatto lo stesso).
La situazione in casa inizia a essere pesante: non mi è mai mancato nulla, ho sempre avuto il piatto pronto in tavola, panni puliti ecc ma un supporto emotivo pari a 0. Quando provavo a parlare, mia madre non mi ascoltava, mi guardava infastidita e, se raccontavo qualcosa successa a scuola, mi diceva di "accorciare il brodo", in casa c'erano litigate e urla continue al telefono, mia madre che per lavoro rientrava la sera tardi e anche il rapporto con mia sorella era pessimo.
Solo ora ho capito quanto male mi ha fatto quella situazione, non ho fiducia nelle persone, mi sento come se non riuscissi a fare un discorso lineare di senso compiuto e quando racconto qualcosa a qualcuno mi sembra sempre di dover parlare il più veloce possibile per fare in modo che le persone mi ascoltino o non si annoino...credo questo dipenda dal fatto che mia madre durante la mia adolescenza non mi ha mai lasciato esprimere liberamente.
Inizia ad aggravarsi l'ansia, l'insonnia, inizio ad avere attacchi di panico (principalmente la sera prima di andare a dormire) e anche qualche paralisi del sonno. Non ci facevo molto caso però perchè avevo una vita abbastanza piena: la mattina a scuola (a volte anche il pomeriggio), avevo i miei amici che mi supportavano pur non sapendo bene cosa stava succedendo a casa, poi studiavo, uscivo con gli amici...insomma ero quasi sempre con degli amici intorno.
In terzo superiore mi hanno ricoverato una settimana per l'appendicite, mia madre è stata sempre con me essendo minorenne, e ricordo che mi venne un attacco d'ansia quando mi diedero le dimissioni perchè non volevo tornare a casa (credo perchè sapevo che tornando a casa sarei di nuovo rimasta sola e senza supporto e presenza di mia madre).
Comunque durante le superiori la situazione è stata più o meno questa.
In quinto superiore arriva il covid e, a maggio 2020, la mia condizione peggiora. Mi sono sentita abbandonata da alcuni miei amici, la compagnia che avevamo prima del covid inizia lentamente a sfasciarsi, la famiglia da parte di mia madre inizia a non includerci più (avevano litigato con mia madre e quindi c'è stata una specie di allontanamento). Insomma inizio a sentirmi sola nel mondo anche se in realtà non ero sola dato che le mie amiche fidate le avevo ancora, ma solo una stava nella mia stessa città.
Passa l'estate, inizio l'università a distanza, il mio piano di evasione va in fumo (come ho già detto prima) e a novembre 2020 viene a mancare mia nonna. Inizio piano piano a toccare il fondo. Nel 2021 raggiungo il punto più basso, mia madre va a convivere con il suo compagno iniziando a svuotare la nostra casa per riempire la sua e quella del suo compagno, mi sento nuovamente abbandonata e come se non valessi niente...la casa si stava svuotando e nel frattempo mi svuotavo anch'io. Inizio a non dormire quasi più, dolori alle ossa costanti, a volte non mi alzavo dal letto per quasi tutto il giorno, il contatto con gli altri inizia a mettermi ansia, anche solo il pensiero di andare a fare la spesa mi agitava. Rifiutavo ogni appuntamento proposto dai ragazzi perchè mi sentivo inutile, stupida, poco interessante, vuota, senza argomenti di conversazione...tutti mi sembravano meglio di me.
Non so se era depressione perchè non ho mai fatto un percorso terapeutico ma credo proprio che lo fosse. Come ho già detto prima, dopo l'estate comincio l'università, cambio città e inizia ad andare tutto un po' meglio anche se a causa dei problemi di ansia, insonnia ecc frequentavo pochissimo i corsi universitari e quindi non sono riuscita a crearmi una rete di amicizie.
Da gennaio sono ritornata al mio paese (sia perchè lì non ho amici, sia perchè tanto i corsi non li seguo) e mi ritrovo quasi punto e accapo. La mia migliore amica è fuori per l'università, gli altri miei amici lavorano tutti i giorni quindi non ci sono mai...ho passato tutto quest'inverno uscendo con mia sorella e i suoi amici.
La cosa positiva è che in questi tre anni il rapporto con mia madre è migliorato, non ho più rancore verso di lei, dopo la separazione ha sofferto di depressione ed è stato anche questo che l'ha portata a trattarmi in quel modo...ma comunque adesso è andata via quindi non posso aggrapparmi neanche a questo. Già prima che mia madre si trasferisse in un'altra città non stavo bene, ma comunque i giorni passavano un po' con meno pesantezza dato che a volte andavo a pranzo da lei e dal suo compagno, altre volte venivano loro da noi. Adesso invece i giorni sono tutti uguali, mi sento sempre apatica e l'unica emozione che sento è la tristezza, mi capita di piangere per giorni interi (cosa stranissima dato che di solito non piango quasi mai) e mi capita di avere un forte desiderio di piangere anche in pubblico (a volte corro in bagno perchè sento proprio il bisogno fisico di piangere). Mi capita spesso di pensare al suicidio, anche se sono consapevole al 100% che non farei mai questo passo.
Oggi dopo tre mesi di estate in cui ho ripreso a respirare, la mia amica più stretta è andata via per l'università e io mi sento di nuovo sola come un cane.
Scusate questo messaggio lunghissimo, ho anche eliminato alcuni dettagli per cercare di accorciarlo. È la prima volta che "parlo" così tanto e avevo bisogno di sfogarmi. Vorrei solo stare bene, riprendere a studiare come prima, laurearmi e andare via da qui ma sento di non potercela fare. Mi sembra che niente abbia senso, non mi appaga nulla e non riesco a fare neanche le attività che tempo fa mi piacevano. La vita degli altri mi sembra sempre meglio della mia. Vedo i ragazzi della mia età che tornano a casa e hanno qualcuno che li aspetta mentre io non ho nessuno, vedo gli altri laurearsi mentre io non ci riesco, vedo gli altri avere delle relazioni serie mentre io non riesco più neanche a provare interesse per qualcuno, vedo gli altri uscire con gli amici e io non posso fare più neanche questo dato che tutti lavorano o sono andati via. Non so più cosa fare. E ho paura di non trovare lavoro se lasciassi l'università. E a volte penso che invece vorrei lasciare l'università e riprendere a studiare la batteria, poi penso che ormai è troppo tardi e non posso avere un futuro come musicista. Sono stanca

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