Perchè non ho voglia di far nulla?

Inviata da matteo · 10 ott 2014 Depressione

salve sono matteo e ho 21 anni volevo sapere se sapevate spiegarmi perchè non ho voglia di far niente e di stare sempre solo. Mi sembra di peggiorare sempre di più non vado neanche più all'università, non ho amici da 2 anni, non ho voglia di fare sport e sto sempre a casa sul divano. Poi non sapendo cosa fare gioco tante ore alla play e al computer così sto diventando dipendente e passo le giornate a pensare che livelli fare del gioco e anche quando non gioco sento in testa le musiche del gioco. Non mi diverte nulla neanche le cose che una volta mi piacevano non suscitano più niente in me. Poi penso sempre al passato come gli anziani, quando avevo 10-12 anni che mi divertivo ancora poi è tutto diventato noia e monotonia fino a adesso che ho toccato il fondo. Non riesco a capire nulla di me vorrei cambiare però mi va bene così, mi è tutto indifferente e senza senso e poi ho paura di fare nuove esperienze e vedere persone, non riuscirò mai a sbloccarmi perché sono un perdente incapace e non c'è niente da fare. l'unica è arrendersi e smettere di illudersi, una volta avevo grandi desideri e aspettative ma è tutto inutile, la verità è che nulla cambierà e io sarò sempre così e in fondo mi va bene così perché ci sono abituato e non riesco neanche a immaginarmi diversamente. Son proprio un disastro e non servo a niente e a nessuno

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Miglior risposta 13 OTT 2014

Caro Matteo
come sarebbe bello avere una bacchetta magica e farti tornare in un istante allo Stato di Entusiamo di quando avevi 10/12 anni; allora le cose erano belle e divertenti e c' era in te entusiamo e gioia per la vita.
Ora vivi nel grigio, nel chiuso di una stanza, in mano vari telecomandi, in testa musichette dei giochi (ah... ce ne sono di belle, a me piace quella di Super Mario...l'aveva mio figlio da piccolo!)...il mondo si è spento non c'è scopo!
Perché vedi Matteo, il problema è questo: non si può vivere la vita in modo così vago e nebbioso bisogna "mettere a fuoco", almeno un obiettivo, almeno una piccola meta.
Sai una volta c'erano grandi eroi che ispiravano, c'era il Che, il Comandante, una volta si voleva cambiare il mondo; aiutare gli altri, prendere un ceffone perché si era baciata una ragazza "che non ci stava" (c'erano ragazze che non ci stavano èh...), si voleva scalare una montagna, mettere alla prova i limiti del corpo (in senso buono, prendere la pioggia, stare al vento), salvare una colonia di gatti randagi portandoseli tutti a casa (io l'ho fatto, sono stati i miei primi pazienti), poi ci si innamorava come dei cretini... Non era affatto facile da gestire, tanto insicuri, poco esperti, imbranati, timidi, si sentivano musiche, si piangeva, poi si dormiva, poi ..passava... si cresceva.
Insomma quello che voglio dire Matteo è che bisognerebbe tornare a rischiare... in senso buono, cioè sperimentare.
Darsi un obiettivo, Volere fortemente volere cambiare, meglio trasformarsi sentire quella folle e intensa voglia di essere eroi per se stessi, lasciare lì in quella stanza la crisalide vuota... (che ci giochi lei alla play station ..). io, cioè volevo dire tu nuova farfalla vai ad asciugarti le ali al sole e arrischiati a volare!!!
Sai che le farfalle vivono un giorno solo?
Anche la vita di noi umani non è lunghissima ..perché sprecarla???
Matteo, ti abbraccio forte, vorrei veder liberarsi lo Spirito Intraprendennte che è chiuso in te!
Voglio crederci in voi giovani, voglio crederci veramente!!!
Psicoterapeuta Silvana Ceccucci Studio in Ravenna

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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3 LUG 2017

Gentile Giovanni,
il consiglio che le posso dare è quello di rivolgersi ad uno psicologo cognitivo-comportamentale per pianificare al meglio la sua vita e trovare un equilibrio.
Dott.ssa Ilaria Albano
Psicologa a Roma

Anonimo-167572 Psicologo a Milano

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16 NOV 2015

Ciao Matteo! Anche io quando avevo la tua età ero nella tua stessa situazione. . Anche io mi sentivo una fallita, eppure ero così giovane e non erano stati così tanti i fallimenti. Era la mancanza di interesse per quegli obiettivi, che mi portava a mancarli. Perché non mi conoscevo, in definitiva, e percorrevo strade che altri credevano giuste per me. E perché i miei sogni non li ascoltavo, perché avevo paura di seguirli. E in piu vivevo anche una mancanza di senso in generale. . dovuta a cose successe nel mio ambito familiare, che cercavo di minimizzare, ma che erano state esperienze scioccanti, in realtà. Per riprendermi da questo stato di apatia, me ne sono andata di casa, proprio quando avevo la tua età. Sono partita quasi senza niente in tasca, ma è una storia lunga... Ti consiglio di fare lo stesso. Parti per lavorare come volontario, da qualche parte in Italia o in Europa, non occorre andare in Africa... informati su cosa sia il wwoof... Ciao, baby blu

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13 OTT 2014

Caro Matteo,
Le consiglio di trovare la forza per chiedere aiuto ad uno psicologo, che la aiuti ad affrontare la vita in modo piú adattativo.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti,
Dott.ssa Gerbi

Dott.ssa Martina Gerbi Psicologo a Asti

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13 OTT 2014

Caro Matteo,
Le consiglio di trovare la forza di chiedere aiuto ad uno psicologo, che la aiuti ad affrontare la vita in un modo piú adattativo.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti,
Dott.ssa Gerbi

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13 OTT 2014

Gentile Matteo, sarebbe interessante scoprire cosa sia accaduto negli ultimi due anni della tua vita. Ci sono stati avvenimenti che ti hanno portato a questa sorta di chiusura?
Ti consiglio di parlare delle tue sensazioni e dei tuoi sentimenti ai tuoi genitori e a cercare, con il loro appoggio, uno psicologo/psicoterapeuta per affrontare questo periodo.
Nel corso della nostra vita non rimaniamo mai gli stessi: vedrai che ben presto riuscirai ad immaginarti diverso.

Dott.ssa Valentina Mossa

Dott.ssa Valentina Mossa Psicologo a Chivasso

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13 OTT 2014

Salve Matteo,
può capitare che un giovane si senta scoraggiato e non abbia più “voglia di fare nulla” o desideri “stare solo”. Se questa condizione è data o è originata da una condizione di vita particolare (problemi con studio, lavoro, relazioni sentimentali, ecc), conoscendo la causa specifica, può essere d’aiuto un accompagnamento psicologico. Anche se non si riuscisse a individuare una motivazione chiara e il problema fosse dunque più generale e diffuso, consultare un esperto sarebbe un’ottima risorsa per affrontare una situazione difficile che da solo fatichi ad affrontare.
La perdita d’interesse per le cose che ti piacevano, la mancanza di forza, il disinteresse per le amicizie e i pensieri fissi sul passato fanno pensare a uno stato depressivo o distimico che con un buon sostegno si può affrontare. È vero che le cose lasciate a se stesse peggiorano, ma non sono d’accordo quando dici che “nulla cambierà”. Non ci si può “abituare” a stare male. Il fatto che tu abbia scritto nel sito per chiedere un parere indica già in te la grande capacità di chiedere aiuto, risorsa importante quando si sta male, per nulla scontata. Indica anche che forse non ti sei poi così tanto abituato a vederti così, o che almeno, non ti dispiacerebbe provare a stare meglio.
Perché non provi con l’evitare di lanciarti insulti quali “sono un disastro”, “non servo a niente”. Frasi di questo tipo sono come un pugno all’immagine di te, alla tua stessa persona, un “auto disconoscimento” che non ti fa per niente bene e che ti blocca sempre di più. Prova a chiedere aiuto ad uno psicologo per lavorare su questi aspetti, ti sarà utile.
Auguri di ogni bene.
Dott.ssa Marzia Rogante, Psicologa.

Dott.ssa Marzia Rogante Psicologo a Porto Sant'Elpidio

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13 OTT 2014

Caro Matteo,
sono convinta che dentro di te, oltre quel Matteo di cui ci hai parlato e al contrario di quanto adesso pensi, ci sono numerose risorse.
Una per esempio, è proprio quella di interrogarti e ricercare i motivi del tuo malessere, risposte che di certo troverai, probabilmente con l'aiuto di qualcuno che ti aiuti a vedere oltre quello specchio oscuro che adesso hai davanti.
Sicuramente ti sembrerà una banalità, ma farsi domande è una capacità che non tutti riescono a tirare fuori quando stanno male.
Tuttavia, le risposte e le soluzioni richiedono tempo, ma ci sono, aspettano solo di essere scoperte.
Ti auguro di trovare la strada giusta per te
Un saluto
Dott.ssa Panerai

Dr.ssa Martina Panerai, Psicologa, Sessuologa Psicologo a Velletri

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13 OTT 2014

Un circolo vizioso, una droga che interrompiamo con l'aiuto di professionisti competenti. Non c'è niente da comprendere ad ora. Immaginati come una persona che è caduta in una fossa. Per prima cosa deve evitare di scavarla ancora più in profondità (I pensieri negativi, le svalutazioni, etc) e poi deve farsi aiutare ad uscirne. Poi quando ne è fuori può comprendere come ha fatto a caderci per impedirsi di ripetere l'esperienza. Chiedi aiuto, anche informandoti attraverso la rete. Ci sono infatti siti specialistici che forniscono le prime informa, iobi in situazione di dipendenza e di isolamento simile a quella che stai vivendo. Comprendo la tua sfiducia, che provi se ti percepisci da solo, ma non lo sei, devi solo socchiudere un poco la porta di camera e permettere che qualcuno possa entrarvi e sedersi accanto a te. Non demordere, già il fatto che tu abbia comunicato attraverso questo portale le tue onquietudini è il primo passo verso la guarigione. Auguri per tutto. Rimango a disposizione se vuoi ulteriori chiarimenti Dottssa Rosanna Tartarelli

Dott.ssa Rosanna Tartarelli Psicologo a Lucca

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13 OTT 2014

Salve Matteo,
lei sembra un pò troppo giù di morale e piuttosto severo e critico con se stesso.
A volte senza volerlo scivoliamo un pò nel buio e con il tempo ci abituiamo fino a pensare che dopotutto non si sta così male.
Credo invece che se lei ha scritto una lettera su questo tema è perchè è riuscito a guardarsi un pò e a volere per lei anche qualcosa di diverso.
Isolandosi e dedicandosi a tempo pieno alla play station si rischia di vivere solo per quello.....
Provi a cercare qualche collega della sua zona, magari insieme riuscirete a trovare motivazioni nuove e potrà confrontarsi con sicurezza e delicatezza sulle opinioni che ha di se stesso, che le ripeto, sembrano troppo severe....
In bocca al lupo, se vuole mi scriva anche via email che ne parliamo anche un pò insieme.

Dr Alessandro Montenero Psicologo a Rimini

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13 OTT 2014

Salve Matteo,

Non so spiegarti il perché ti senti in questo modo. Richiederebbe tempo è l'aiuto di una persona competente per arrivare a capire. Posso solo dirti che accade a molte più persone di quanto si possa credere e che il primo passo è quello di chiedere aiuto ad un bravo professionista. Non conosco la tua situazione però il consiglio che ti do è quello di rivolgerti ad uno psicologo. Se non hai molta disponibilità economica puoi rivolgerti ad un consultorio oppure ad un centro di salute mentale.
Spero di essere stata d'aiuto, se hai bisogno non esitare a scrivermi nuovamente.
Abbi cura di te

Dr.ssa Francesca Figliozzi

Dr.ssa Francesca Figliozzi Psicologo a Oristano

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13 OTT 2014

Caro Matteo, credo che lei si trovi in un momento di stallo e crisi esistenziale. La sua è un'età particolare che segna l'uscita dalla tardo adolescenza e il momento dell'ingresso nella vita adulta. Questo fa paura e crea scompiglio. Per molti giovani è frequente, ma nel suo caso sembra un blocco importante seguito da umore basso, ritiro sociale e technological addiction. Capisco le le sembra tutto inutile e senza speranza, ma le assicuro che un terapeuta può aiutarla ad uscire da questa situazione. In bocca al lupo

Dott.ssa Eleonora Russo Psicologa e Psicoterapeuta Psicologo a Trani

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