Relazione con un evitante

Inviata da Mery · 20 dic 2022 Terapia di coppia

Salve a tutti. Ringrazio anticipatamente chi risponderà a questo mio dilemma, perché ormai può avere solo quel nome.
Dopo 5 anni di relazione a distanza, a maggio il mio ragazzo mi ha lasciata. Io avevo dei bisogni che lui non riusciva a colmare. Non riusciva a darmi quelle certezze di cui avevo bisogno: banalmente in 5 anni non è mai uscito dalla sua bocca un “ti amo” un “mi manchi”, mai fatto un progetto su eventuale convivenza (magari se ne parlava, si arrivava ad una mezza conclusione e poi si tirava indietro). Ci sono stata malissimo per la separazione. Ho iniziato a fare un percorso psicologico per arrivare a capire che io ricadevo nel profilo di attaccamento ansioso e lui in quello evitante. Ero quindi entrata in una dipendenza affettiva infatti anche se le mancanze le avevo io è arrivato lui a mollarmi. Era sempre un’altalena tra di noi che ha portato alla morte della relazione.
Quando ho fatto questa “scoperta” però ho voluto parlarne con lui in quanto riconducevo tutto lo sfacelo a questa condizione ed ero pronta a lavorarci insieme in quanto i miei sentimenti non erano svaniti. È sembrato subito molto interessato alla cosa. Si è rivisto anche lui in tutto questo. Abbiamo deciso di darci una seconda possibilità, con mille se e mille ma dovuti più a lui, alla sua situazione. Spiego meglio: diceva che non capiva cosa provava per me, che aveva voglia di conoscere altre persone, che nel periodo di distacco da me aveva pensato alla poligamia ecc. io reduce da mille letture a riguardo ho “giustificato” la cosa perché mi sembravano ancora caratteristiche inerenti al profilo evitante e ho deciso di buttarmi e rischiare. Li sono nati i veri problemi.
Dopo un primo mese abbastanza normale dove comunque le paure di entrambi sono emerse e dove è arrivato a dire “forse sto arrivando a capire cosa vuol dire amare” ha avuto di punto in bianco un blocco. Un blocco emotivo a mio parere. È entrato in una confusione personale (quindi non solo nei miei riguardi) che ha portato il suo sentire e le sue voglie a zero. E tutto questo ovviamente ha riguardato anche me. A me è caduto il mondo addosso e sono ancora incredula per il tutto. Ci vediamo ma è distaccato: non abbraccia se non sono io a farlo, non mi dà alcuna attenzione. Non mi cerca troppo quando non siamo insieme. Anche nel sesso, che tra di noi è stata l’unica cosa che è sempre andata bene per via di una chimica esagerata, ha iniziato ad essere più distaccato.
Sta comunque facendo un percorso psicologico e quindi ben spero che arriverà ad una risoluzione prima o poi il tutto.
Il problema è la mia confusione. Ho paura di arrivare di nuovo a starci male e di ricadere in una dipendenza perché comunque sto rivedendo alcuni suoi atteggiamenti che mi avevano portato a quella condizione.
Io ovviamente ho lavorato in questi mesi su di me e non mi sento del tutto “guarita” dalle mie ansie e sicuramente questi suoi atteggiamenti, queste sue zero certezze, questo suo non sentire mi destabilizzano.
Lui continua a dirmi che non sa cosa vuole, che non sente voglie, che non capisce cosa prova. In tutto questo però sta lì. Non mi elimina Perchè è in questo periodo confuso e non vuole prendere decisioni affrettate. Vuole arrivare alla consapevolezza che sia per una strada o per un’altra.
Quindi da qui partono le mie domande che non so se possono avere risposta.
È una condizione che può essere vera la sua? O è una presa in giro?
Può una terapia psicologica essere la causa di un azzeramento delle emozioni? Perché è arrivato proprio di punto in bianco.
Può un blocco emotivo, una sorta di anestesia emotiva, portare la persona a non sentire niente?
Io non vorrei sbagliare niente. Quindi… in casi del genere cosa potrebbe fare la mia persona per aiutarlo?
Grazie mille a chiunque risponderà!

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Miglior risposta 28 DIC 2022

Mery buongiorno,
5 anni di vita condivisa, anche se a distanza, sono tanti però ad un certo punto ci si deve chiedere se è giusto stare ancora in una relazione che ti rende tanto incerta e insicura o se provare ad agire un cambiamento. Capisco tutta la ricerca degli "stili di attaccamento" e il "suo comportamento evitante" ma il succo è "quella me che c'è in questa relazione mi piace oppure no?" Non è necessario perseverare ed andare alla ricerca della soluzione per forza, se i vostri progetti di vita non coincidono, se il tempo passa e non si diventa grandi insieme forse è arrivato il momento di prendere una decisione altrimenti il tempo passa e si rimane infelici a vita. O ci si butta e si prova insieme o si prendono strade diverse alla ricerca di alternative di vita più gratificanti.
Vi auguro ogni bene
Loredana Luise

Dott.ssa Loredana Luise Psicologo a Ponte San Nicolò

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21 DIC 2022

"...Io non vorrei sbagliare niente...."
Signorina buonasera, non so quale sia il suo stile di attaccamento, ma forse posso garantirle la presenza di un controllo ossessivo della relazione.
Inutile e dannoso a quanto pare.
Se il suo obbiettivo è quello di trovare garanzia nell'amore, come se avesse firmato una polizza assicurativa, resti libera.

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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21 DIC 2022

Cara Mery mi sembra che tu ti faccia troppe domande e per giunta sbagliate. Quelle domande gliele dovrebbe fare il suo psicologo, l'unica domanda a cui tu dovresti rispondere è: mi va bene così? Se non ti va bene quello che lui è in grado di darti nel relazionarsi con te dovresti avere già un'indicazione migliore rispetto al da farsi. L'alternativa è aspettare, ma cosa? che migliori o che ti lasci andare? Dici che lui non si prende la responsabilità di decidere ma sembra che questa caratteristica sia presente in entrambi.

Dott. Matteo Mossini Psicologo a Parma

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21 DIC 2022

Cara Mery, più che concentrasi su cosa può fare lei per aiutarlo, dovrebbe concentrasi ancora di più ad aiutare se stessa. Continui a lavorare su ciò che la fa star male e sulle sue ansie, cosi da capire cosa veramente potrebbe renderla felice e se il ragazzo in questione potrebbe essere la persona che vuole al suo fianco.
Resto a disposizione, un caro saluto dott.ssa Sara Manzoni.

Dott.ssa Sara Manzoni Psicologo a Treviglio

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21 DIC 2022

Salve Mery, ho letto adesso la sua mail. Inizio a rispondere dalle sue domande e le posso dire che l'inizio di un percorso psicologico può portare a confusione e inevitabile ad non avere più certezze. Qualsiasi tipo di terapia può portare ad un iniziale smarrimento soprattutto a livello emotivo.
Quello che le posso dire è che lei può starle vicino, il percorso che ha intrapreso il suo compagno è un percorso che deve percorrere da solo, lei può starle vicino.
Altrimenti, può proporre al suo compagno una terapia di coppia e parlare, insieme ad un professionista, del vostro periodo di difficoltà. Questa potrebbe essere utile ad entrambi per conoscervi meglio e far presente all'altro le reciproche esigenze e difficoltà che avete in questo momento particolare della vostra vita.
Spero di essere stata chiara, e di aver risposto in maniera esaustiva alle sue domande.
Se ha altri dubbi, resto a disposizione.
Cordialmente
Dott.ssa Tosi Veronica

Dott.ssa Tosi Veronica Psicologo a Siena

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