Parlare dei propri problemi è sempre positivo?

Questo articolo cerca di spiegare come non sempre comunicare le proprie difficoltà sia positivo, ma come in alcuni casi sia ciò che mantiene ed alimenta il problema.

24 MAG 2017 · Ultima modifica: 21 APR 2023 · Tempo di lettura: min.
Parlare dei propri problemi è sempre positivo?

A differenza di quanto ci dice il senso comune il confidare i nostri problemi agli altri non sempre ha un effetto positivo. Rispetto al parlare dei propri problemi non esiste una regola generale che ci dice se ciò sia terapeutico o al contrario dannoso.

È bello parlare dei nostri problemi?

Questo può essere verificato guardando l'evoluzione dei problemi umani, ovvero, molto pragmaticamente, se il socializzare il problema conduce ad un miglioramento tale pratica è positiva se la situazione invece rimane invariata o peggiora, può contribuire ad alimentare piuttosto che risolvere il problema. Le tentate soluzioni per risolvere una difficoltà in alcuni casi possono diventare il problema.

Pensiamo a chi ha una paura o un dubbio e chiede rassicurazioni agli altri. Una volta ricevuta la rassicurazione la persona si tranquillizza, ma poco dopo il dubbio torna e si trova costretta a richiedere altre rassicurazioni agli altri. Si crea così un circolo vizioso che aumenta l'insicurezza della persona che soffre e porta all'esasperazione le persone che ha intorno.

Tali richieste di rassicurazione possono avere i contenuti più svariati, tipico è il caso della persona che ha il dubbio di avere una malattia fisica e nonostante gli esami medici abbiano avuto un esito negativo, continua a chiedere il parere di familiari o amici.

È bello parlare dei nostri problemi?

Un'altra situazione in cui il parlare può alimentare il problema l'abbiamo nei casi in cui l'individuo si lamenta con gli altri della propria sofferenza. L'effetto catartico dell'espressione delle proprie emozioni infatti spesso è sopravvalutato e non sempre ha un effetto positivo.

In alcuni casi infatti si crea un circolo vizioso, simile a quello descritto sopra, dove la persona ha un incessante bisogno di comprensione e lamenta di continuo i suoi mali, l'apertura e la disponibilità degli altri ha un effetto benefico nel breve termine e poi il ciclo si ripete: ad ascolto e buoni consigli seguono nuove lamentazioni.

Spesso i familiari si rendono conto che con le migliori intenzioni ottengono gli effetti peggiori, ovvero che le rassicurazioni ed il conforto non servono, ma che hanno creato una dinamica relazionale che alimenta il problema e che spesso li conduce ad alti livelli di stress.

In un certo senso sono le vittime dell'aguzzino depresso o fobico. Per risolvere il problema è necessario intervenire anche sulla comunicazione, in quanto, quando si strutturano queste dinamiche, assume un ruolo fondamentale sul mantenimento delle difficoltà portate.

La comunicazione del problema è un elemento che viene ritenuto fondamentale all'interno della terapia breve strategica, in quanto si considera l'individuo come in costante interazione con il proprio ambiente relazionale.

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Scritto da

Dott. Francesco Tinacci

Bibliografia

  • Talking through problems. Better Health. https://www.betterhealth.vic.gov.au/health/healthyliving/talking-through-problems
  • Need Someone To Talk About Your Problems – Here’s How You Can. Your mntal health. https://yourmentalhealthpal.com/i-need-to-talk-to-someone-about-my-problems/  

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