Fine relazione che ha peggiorato la mia salute mentale già un po' fragile
Buongiorno, ho 27 anni e scrivo un po' per sfogo e un po' per avere opinioni da vari professionisti sulla situazione.
Quest'estate è terminata la relazione durata circa 1 anno, scelta voluta principalmente da lui ma alla fine ho dovuto mettere io il punto perché non aveva il coraggio di farlo, sentendosi in colpa per ciò che avrebbe causato in me questa decisione.
È stata una dinamica un po' particolare la nostra: vecchi amici d'infanzia che hanno ripreso i rapporti 2 anni fa (mi cercò lui) e da quest'amicizia è nata poi una frequentazione e in seguito una relazione anche se non davvero ufficializzata. La reputo particolare perché io mi sono innamorata dopo poco tempo, portandomi a dichiararmi. Lui un primo momento mi disse mi voleva bene e non provava altro e soprattutto per il momento non si sentiva pronto di affrontare un'altra relazione (ha avuto una precedente storia di 4 anni e mezzo con convivenza, la rottura lo ha scottato e si è chiuso a livello sentimentale). Poco dopo però in seguito ad alcuni eventi era palese che anche lui iniziava a provare qualcosa perciò abbiamo provato a frequentarci. È andata bene i primi 6/7 mesi, poi lui ha iniziato ad essere distante, a voler stare più con i suoi amici o per conto suo, ha iniziato ad alzare un muro nei miei confronti.
Alla mia richiesta di spiegazioni mi disse che con me stava bene, andavamo d'accordo e le poche discussioni che abbiamo avuto le abbiamo risolte bene, ma si sentiva bloccato nei miei confronti e non sapeva se potessi essere la persona giusta per lui. Io pur rimanendoci male ho proposto di provare a dedicarci più attenzioni e a risolvere eventuali questioni in sospeso, con risposta affermativa da parte sua. Ma le cose purtroppo erano rimaste invariate e io stavo sempre più male in questa situazione, ma non avevo il coraggio di chiudere per paura di non stare più con lui. Finché è arrivato il giorno della rottura, lui subito dopo la decisione ha incominciato a dirmi che non voleva perdere l'amicizia con me e che ci tiene comunque a me e di non sparire (oltre a lui parlava anche della sua comitiva con cui avevo instaurato un bel rapporto). Io all'inizio ci ho provato pensando genuinamente di potercela fare, ma averlo vicino ed essere consapevole che non avrei più potuto rapportarmi con lui come prima mi faceva stare uno schifo, lui se n'è accorto e allora ha deciso di interrompere qualsiasi contatto a mia insaputa.
Tutta questa serie di eventi hanno compromesso un po' la mia salute mentale già messa alla prova: dall'età di 12 anni attraverso periodi di malessere (insonnia, tristezza perenne, infelicità, sentirmi un fallimento, pensieri ossessivi e a volte addirittura di violenza autoinflitta mai concretizzata). La relazione aveva decisamente migliorato quest'aspetto, poi la rottura mi ha portata ad amplificare questi sintomi e ad aggiungerne altri: umore alterato, mancanza di appetito, addirittura pensieri suicidi o di fuga in qualche posto ignoto.
Ho due amiche e una famiglia, mi vogliono tutti bene e mi stanno molto vicino, ma comunque non basta.
Vorrei trovare una soluzione a tutto questo, perché non ce la faccio più e sono quasi al limite.
Quale dovrebbe essere il primo passo?