il mio comportamento verso di lui
ho un compagno che gioca alle slot stà seguendo un percorso al GA, io come devo comportarmi, lui mi dice di assecondarlo
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Salve Maria,
è comprensibile la sua preoccupazione e questa stessa richiesta che fa qui sul sito, può essere soddisfatta con più dovizia di particolari dagli specialisti che seguono il suo compagno.
Tuttavia qualora volesse usufruire di questo canale più discreto, rimango disponibile ad accompagnarla nel comprendere come comportarsi nelle varie circostanze.
Infatti per poter dare una qualche indicazione più utile sarebbe opportuno che descrivesse la situazione, o la richiesta che le fa il suo compagno di fronte a cui lei si trova spiazzata e magari anche l'obiettivo che lei Maria ha in mente.
Cordialmente
D.ssa Valentina Strippoli
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Gentile Maria, può trovare risposta alle sue domande presso il centro che segue suo marito, sicuramente l'equipe saprà dirle molto poiché conosce direttamente il caso!
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Gentile signora Maria,
conviene solitamente in tali situazioni attenersi al programma terapeutico impostato da uno specialista. Solitamente i programmi terapeutici per divezzamento da gioco d'azzardo (se tale è la diagnosi) considerano anche i comportamenti e gli atteggiamenti dei familiari: che cosa e come devono comportarsi per agevolare e favorire gli obiettivi terapeutici fissati.
Quindi solo lo psicoterapeuta che segue il suo compagno potrà dirle che cosa e come fare per armonizzarsi col percorso di cura orientato alla astinenza da gioco.
dr paolo zucconi, sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale a udine
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Penso che la cosa più sensata, sia contattare il centro dove si cura suo marito e concordare con loro un percorso anche per lei. Le aggiungo che, secondo me, sarebbe pericoloso intraprendere un percorso autonomo, in queste patologie il contesto ed il suo aiuto sono fondamentali.
Per quel che riguarda le parole di suo marito sull'assecondarlo, stia attenta e contatti il centro, ripeto, questi pazienti sono furbetti e manipolativi.
Comunque non si spaventi, se ne esce e si ritorna funzionare bene!
In bocca al lupo
Dr.Francesco Riccardi Pesaro
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Gentile Maria, solitamente quando si lavora sul gioco compulsivo, si affrontano più difficoltà, quella della compulsione ossessiva e quella dell'incapacità del controllo degli impulsi, non trovo buone ragioni per doverle assecondare se non comprenderle, per il mantenimento di una quiete, ma a caro prezzo.
Ne parli con chi segue suo marito, o se preferisce con un altro Psicologo, potrebbe iniziare un percorso suo personale.
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Gentile sig.ra Maria,
credo che per i famigliari delle persone che hanno un disturbo sia molto importante ricevere un sostegno psicologico, che può essere richiesto nello stesso centro oppure potrebbe rivolgersi a un consultorio famigliare della sua zona. Un'altra strada possibile è quella di rivolgersi a un privato.
Cordiali saluti.
Dr. Antonio Cisternino
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Cara Maria,
comprendo il tuo disorientamento, ma se il tuo compagno segue un percorso presso un centro, penso che dovresti chiedere un colloquio di sostegno con gli psicologi di questo. Sapranno darti indicazioni mirate in modo da andare tutti nella stessa direzione.
Un saluto
dott.ssa Cristina Mencacci
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