Lo stigma della psicologia: la lunga strada verso il benessere
Lo stigma nei confronti della professione psicologica è ancora una questione acuta in molte parti del mondo, anche se gli sforzi per combatterlo stanno aumentando.
Avete mai pensato che siamo la prima generazione che presta diffusamente attenzione al benessere psicologico? La psicologia, di per sé, è una scienza molto giovane: il primo laboratorio di psicologia sperimentale è stato aperto solo nel 1857 presso l'Università di Lipsia. In Italia, invece, i primi corsi di laurea in psicologia nascono nel 1971. Nonostante siano passati 50 anni dalla laurea del primo psicologo in Italia, la normalizzazione dei percorsi psicologici e psicoterapeutici è avvenuta molti anni dopo. O forse non è ancora avvenuta del tutto? C'è ancora chi considera lo psicologo come il "medico dei pazzi"?
Lo stigma della psicologia
Negli ultimi 20 anni, possiamo affermare che si è registrata una crescente attenzione al benessere psicologico nelle società occidentali (Keyes, 2007). Le persone sono diventate più consapevoli dell'importanza di prendersi cura della propria salute mentale e delle conseguenze negative che stress, ansia e depressione possono avere sulla salute fisica e sul benessere generale. Inoltre, molte campagne di sensibilizzazione e iniziative hanno contribuito a ridurre lo stigma associato ai problemi di salute mentale, rendendo più facile per le persone cercare aiuto quando ne hanno bisogno.
La pandemia da COVID-19 ha ulteriormente evidenziato l'importanza dell'assistenza psicologica e ha portato a un aumento dell'attenzione verso la salute mentale in Italia (Gualano et al., 2021). L'impatto della pandemia sulla salute mentale è stato significativo, sia per chi ha contratto il virus sia per coloro che hanno subito gli effetti delle restrizioni, come l'isolamento sociale, la perdita del lavoro e i cambiamenti nelle abitudini quotidiane.
In Italia, il sistema sanitario ha risposto all'aumento della domanda di assistenza psicologica durante la pandemia, offrendo servizi di consulenza e sostegno psicologico gratuiti o a basso costo, come il bonus psicologo e linee telefoniche dedicate. I media italiani hanno dedicato maggiore attenzione alla salute mentale, con articoli e programmi televisivi che hanno affrontato il tema, sensibilizzando l'opinione pubblica sull'importanza di prendersi cura del proprio benessere psicologico.
Anche il governo italiano ha riconosciuto l'importanza della salute mentale e ha stanziato fondi per migliorare l'accesso ai servizi e sostenere le persone colpite dagli effetti della pandemia. Secondo un'indagine condotta dall'Istituto Piepoli per il Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi (CNOP) nel 2020, più della metà dei cittadini italiani pensa di aver bisogno di aiuto psicologico per affrontare le sfide di quotidianità.
Tuttavia, nonostante i progressi compiuti, siamo ancora lontani dal considerare il benessere psicologico una parte integrata della nostra salute complessiva. Molte persone esitano ancora a rivolgersi a uno psicologo o a uno psicoterapeuta per paura di essere giudicate o stigmatizzate.
Per questo motivo, ho voluto scrivere questo articolo: per aiutare a sensibilizzare i lettori sul tema e contribuire a ridurre lo stigma, affinché tutti possano chiedere aiuto senza timore o vergogna nei momenti difficili, che tutti noi, prima o poi, affrontiamo. La nostra grande fortuna è vivere in un'epoca in cui il benessere psicologico sta finalmente ricevendo l'attenzione che merita.
Siamo una generazione che, forse per la prima volta, sta imparando che prendersi cura della mente è altrettanto fondamentale quanto prendersi cura del corpo. La strada da percorrere è ancora lunga, ma con un'attenzione sempre maggiore verso il benessere psicologico, possiamo sperare che le generazioni future considereranno la salute mentale una priorità imprescindibile, alla pari della salute fisica.
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