Anuptafobia o Sindrome di Bridget Jones: come riconoscere e affrontare la paura di essere single

Come sapere se si soffre di Anuptafobia? Quali sono le cause? Vediamo insieme come riconoscere ed affrontare questo tipo di paura.

1 MAR 2024 · Ultima modifica: 3 GIU 2024 · Tempo di lettura: min.
Anuptafobia o Sindrome di Bridget Jones: come riconoscere e affrontare la paura di essere single

Avere una relazione amorosa sana e matura può arricchire la nostra vita: tuttavia, ci sono persone single che stanno bene nella loro condizione e altre che, al contrario, hanno una tale paura di “restare soli” che pur di evitarlo si immischiano in relazioni disfunzionali o addirittura tossiche. In quest’ultimo caso si può parlare di Anuptafobia (da a-nuptus = senza matrimonio + phobos = paura) o, in maniera meno clinica e più informale, di Sindrome di Bridget Jones (dall’omonimo film avente per protagonista una donna che incarna le maggiori preoccupazioni legate alla vita da single).

Perché si arriva a soffrire di Anuptafobia?

Alcune delle cause principali per cui le persone possono soffrire di Anuptafobia sono le seguenti:

  1. Pressione e aspettative socio-culturali: spesso le società promuovono l’idea che una vita appagante possa definirsi tale solo quando include la presenza di un partner romantico e di uno o più figli; questa costante pressione sociale porta spesso a fare sforzi per ricercare a tutti i costi qualcuno con cui condividere la propria vita, così da non essere considerato una “pecora nera”.
  2. Paura della solitudine: alcune persone cercano di evitare di rimanere single perché non si sentono a proprio agio con la propria compagnia, probabilmente a causa di una scarsa autostima; quest’ultima, a sua volta, potrebbe portare ad avere pensieri intrusivi e/o la convinzione di non essere “amabili”.
  3. Esperienze traumatiche in una relazione: sperimentare un trauma in una relazione (come, per esempio, stare tanto tempo con un partner sminuente e disprezzante) può portare alla paura di restare soli e/o di lasciare una persona a causa della errata convinzione acquisita di “essere sbagliati”, di essere il problema e di non riuscire più a trovare qualcuno da amare e che ci ami.
  4. Problemi di dipendenza emotiva: implicano il desiderio di stare accanto a un'altra persona solo per soddisfare il bisogno patologico di sentirsi desiderati o amati da qualcuno, pertanto potrebbero portare all’Anuptafobia.

Ma quali sono “i sintomi” fisici ed emotivi dell’Anuptafobia?

Tenendo conto di ciò che significa questa fobia, alcuni dei segni che possono suggerire che una persona sta affrontando questa paura di restare sola sono i seguenti:

  1. Cercare costantemente di avere una relazione: passare da una relazione all'altra senza prendersi il tempo per stare da soli e riflettere.
  2. Avere relazioni malsane: le persone che hanno paura di non avere una rapporto possono ritrovarsi a stare con persone che non le trattano come meritano.
  3. Ansia persistente o “attacchi di ansia”: spesso legati all’essere single o al non trovare un partner romantico/sessuale, possono portare ad avere pensieri ossessivi, ricorrenti e intrusivi.
  4. Autostima dipendente dalle relazioni: molte persone che soffrono di Anuptafobia tendono a collegare la propria autostima alle loro relazioni, con pesanti conseguenze dal punto di vista emotivo-motivazionale, relazionale e sociale.
  5. Evitamento ed isolamento sociale: le persone con Anuptafobia possono finire per dare priorità alle loro relazioni prima dei loro obiettivi personali e/o delle loro amicizie, oppure – in casi estremi –arrivare a ritirarsi del tutto dalla vita sociale per evitare confronti diretti tra la propria situazione sentimentale e quella altrui.
  6. Essere eccessivamente gelosi e possessivi: la gelosia, soprattutto quando non è controllabile, può indicare un problema di salute mentale dovuto al forte timore di restare soli.
  7. Sentimenti di tristezza: scoraggiamento e angoscia esistenziale, fino ad arrivare a veri e propri sintomi depressivi.
  8. Problemi del sonno (incubi notturni, insonnia, ecc…), dovuti alla preoccupazione di perdere il proprio partner o di non trovarne mai più uno.
  9. Sudorazione, nausea e palpitazioni

Quando questi segnali d’allarme diventano preponderanti, tanto da condizionare la propria vita quotidiana, è importante cercare al più presto di porvi rimedio per via delle ricadute possibili sulla salute mentale quali:

  • Disturbi dell’umore
  • Scarsa autostima
  • Difficoltà ad affrontare separazioni o problemi relazionali e tendenza al “breadcrumbing” (letteralmente “briciole di pane”: indica l’accontentarsi delle briciole, in questo caso in amore)
  • Dipendenza emotiva e mancanza di indipendenza

Come si può superare la paura di essere single?

Come si può superare la paura di essere single?

  • Dedicate del tempo a voi stessi: questo vi aiuterà a conoscervi meglio, a capirvi e a volervi bene in quanto persone singole e, soprattutto, a sapere cosa volete davvero dalla vita. Avendo le cose più chiare, sarete in grado di affrontare meglio una rottura o di vivere una relazione in modo più sano.
  • Non dimenticate amici e famiglia: prendervi cura del vostro ambiente significa anche prendervi cura di voi stessi in maniera indiretta.
  • Cambiate prospettiva: sebbene sia difficile, iniziare a pensare alle cose in modo diverso vi aiuterà ad affrontare la pressione sociale. In effetti, non è necessario stare con una persona per essere felici: d’altronde, non è possibile intraprendere una relazione sana e duratura se in primis non ci si concentra sullo stare bene innanzitutto con sé stessi.
  • Godetevi la solitudine: il tempo da single può essere sfruttato per praticare un po’ di sana auto-riflessione e per esplorare le parti più nascoste di sé; questo può includere l’intraprendere nuove attività e hobby, scoprire le proprie passioni o qualunque cosa faccia stare in armonia la nostra mente e il nostro corpo.

Questi piccoli-grandi accorgimenti sono sicuramente un buon punto di partenza per combattere l’Anuptafobia, ma a volte non bastano. Quando sentite che questa paura inizia a pervadere la vostra vita interferendo in modo insistente con le vostre attività, è consigliabile richiedere un supporto psicologico più strutturato: con l’aiuto di un professionista esperto, potrete scavare alla radice delle vostre preoccupazioni e riscoprire il vostro vero valore personale, che – ricordate – esiste a prescindere dalla presenza di qualsiasi tipo di relazione romantica.

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Scritto da

Dott.ssa Viviana Cesana

Bibliografia

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Commenti 1
  • Fabio Fanucci

    Avere paura di rimanere sigle è del tuto normale. Una degli elementi che caratterizzano la qualità della vita è avere una relazione intima valida. Inoltre rimanere single ha una serie di svantaggi emotivi: sensazione di non poter fare affidamento su nessuno, poca progettualità/disciplina, tendenza all'isolamento. E' vero che alcune persone, temendo di rimanere single, rimangono in una relazione poco soddisfacente o addirittura nociva. Oppure si accontentano di iniziare una relazione con qualcuno che non è esattamente il loro ideale partner. Però, in fin dei conti, chi rimane solo pare proprio che alla lunga e in media abbia una vita meno soddisfacente, più pericolosa e anche più breve. Non è una paura così fuori luogo.

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