La Rispondenza di Ruolo in Psicoanalisi: Un Approfondimento sull'Importanza del Controtransfert

Questo articolo esplora il concetto di "rispondenza di ruolo" in psicoanalisi, evidenziando come le dinamiche di transfert e controtransfert influenzino l'interazione tra paziente e analista.

28 MAG 2024 · Tempo di lettura: min.
La Rispondenza di Ruolo in Psicoanalisi: Un Approfondimento sull'Importanza del Controtransfert

Nel contesto psicoanalitico, il concetto di "rispondenza di ruolo" occupa una posizione cruciale nell'interazione tra analista e paziente. Questo fenomeno, inizialmente teorizzato da Freud, riguarda la distribuzione inconscia di ruoli all'interno della diade terapeutica.

Transfert e controtransfert: cosa sono?

Freud, che all'inizio considerava il transfert e il controtransfert come barriere terapeutiche, ne ha successivamente riconosciuto l'importanza analitica. Durante il trattamento, il paziente trasferisce desideri e fantasie inconsci sul terapeuta, configurando così specifiche dinamiche di ruolo.

Paula Heimann ha ulteriormente raffinato questa teoria, sostenendo che il controtransfert costituisce uno strumento essenziale per accedere al materiale inconscio del paziente. Le risposte dell'analista, anche quelle apparentemente irrazionali o perturbanti, possono rivelare elementi significativi della psicodinamica del paziente.

Questo processo di rispondenza di ruolo va oltre la terapia, estendendosi a tutte le interazioni relazionali caratterizzate da una negoziazione continua di ruoli e significati. Pertanto, per gli analisti, riconoscere queste dinamiche e rispondervi in modo ponderato è cruciale per facilitare l'emergere dei contenuti inconsci del paziente.

Esempio di transfert e controtransfert

Ecco un esempio di dialogo tra terapeuta e paziente che illustra il concetto di rispondenza di ruolo.

  • Paziente (P): Ultimamente mi sento molto frustrato al lavoro. Il mio capo mi tratta sempre come se non fossi all'altezza. Anche quando faccio del mio meglio, non sembra mai soddisfatto.
  • Terapeuta (T): Capisco. E come ti fa sentire questa situazione?
  • P: Mi fa sentire inutile, come se non fossi mai abbastanza. È come se stessi cercando costantemente di compiacerlo, ma non avessi mai successo.
  • T (pensando): Questo suona come una dinamica di transfert, dove il paziente potrebbe proiettare sentimenti di insicurezza e bisogno di approvazione su figure autoritarie.
  • T: Sembra che tu stia cercando il riconoscimento e l'approvazione da parte del tuo capo. Mi chiedo se hai mai sentito qualcosa di simile in altre relazioni, magari in passato.                                                            Esempio di transfert e controtransfert
  • P: Ora che ci penso, il mio rapporto con mio padre era molto simile. Non mi sentivo mai all'altezza delle sue aspettative. Dovevo sempre provare qualcosa per ottenere la sua approvazione.
  • T (notando il parallelo): Questa osservazione è molto importante. Ed è possibile che tu stia rivivendo parte di quella dinamica anche nella nostra relazione terapeutica. Credi che ci sia qualcosa che stai cercando da me, in termini di approvazione o giudizio?
  • P (riflettendo): Forse inconsciamente sto cercando il tuo riconoscimento. Quando condivido qualcosa di personale, attendo con ansia il tuo feedback, sperando che tu pensi che sto facendo bene.
  • T (riconoscendo il controtransfert): E sento che, talvolta, posso reagire sentendomi pressato per offrire quel riconoscimento. È come se assumessi inconsciamente il ruolo di un'autorità che deve giudicare le tue azioni, proprio come fai con il tuo capo e facevi con tuo padre.
  • P: Non lo avevo mai considerato in questo modo, ma ha senso. Cosa possiamo fare a riguardo?
  • T: Possiamo iniziare riconoscendo questa dinamica e lavorando per capirla meglio. Analizzare questi pattern può aiutarti a vedere come influenzano le tue relazioni attuali. Possiamo anche esplorare modi per trovare auto validazione, piuttosto che dipendere dalla conferma esterna.

Questo dialogo mette in luce come la rispondenza di ruolo si manifesti nella relazione terapeutica, con il paziente che proietta aspettative e bisogni sull'analista, e quest'ultimo che ne diventa inconsciamente parte. Attraverso la consapevolezza e l'analisi di queste dinamiche, è possibile promuovere una comprensione più profonda e favorire il benessere del paziente.

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Scritto da

Dott. Bertolo Giancarlo

Bibliografia

  • Sandler, J., & Sandler, A. M. (2002). Gli oggetti interni - Una rivisitazione. Milano: Franco Angeli.

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